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Usine Baug è un collettivo teatrale che nasce nel 2018 dall’incontro artistico di Ermanno Pingitore, Stefano Rocco, Claudia Russo ed Emanuele Cavalcanti, light designer e tecnico audio del gruppo .La creazione artistica del gruppo avviene collettivamente e si sviluppa senza stabilire dei ruoli fissi ma valorizzando le capacità e la sensibilità del singolo, che contribuisce attivamente a tutto processo creativo rendendolo così più ricco e stratificato. Usine Baug fa convergere teatro di prosa, movimento, narrazione e teatro visivo per affrontare tematiche diattualità politica e sociale con leggerezza e ironia. 

Nel 2019 arriva in finale al “Premio Scenario” con lo spettacolo CALCINACCI e nel 2020 arriva sempre in finale al“Premio Scenario per l’Infanzia” con lo spettacolo SWEET HAKA, menzione In-box Verde nel 2022.Nel 2021 la compagnia vince il “Premio Scenario Periferie” con TOPI e, sempre nel contesto del Premio Scenario, lospettacolo si aggiudica anche il Premio della Giuria Ombra e il Premio dell’Osservatorio Critico Studentesco; nel2022 diventa una coproduzione di Campo Teatrale, Milano e viene patrocinato da Amnesty International.Nel 2023 la compagnia vince con il progetto per l'infanzia CANTIERI NUOVE STORIE il bando di Smart e FondazioneCariplo "Life is Live".Nel 2022 inizia la collaborazione con i Fratelli Maniglio per il progetto ILVA FOOTBALL CLUB, produzione di CampoTeatrale e vincitore del Bando CURA 2022.La compagnia conduce inoltre laboratori teatrali basati sulla pedagogia attiva per amatori e per professionisti, adulti e bambini in diverse realtà educative tra cui la Scuola di Teatro Alessandra Galante Garrone di Bologna, l’Ecole Internationale de Theatre Lassaad de Bruxelles e i CEMEA, Belgio.

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Creazione collettiva

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"I nostri spettacoli sono tutti frutto di una creazione collettiva: non sappiamo dire chi li ha scritti, chi ha avuto l’idea, chi l’ha sviluppata. Quello che vedrete in scena viene dalle nostre esperienze, dai nostri corpi, dalle nostre teste, ma anche dalle decine di persone che abbiamo incontrato, dai libri letti, da una quantità indescrivibile di concetti, ricordi, pensieri sommersi nell’inconscio e che risalgono a galla sotto forma di attitudini fisiche, personaggi, ritmi, parole. Poi c’è l’elaborazione di tutto questo, le giornate in sala prove o al telefono o intorno al tavolino di un bar: quando arriviamo, ognuno con le sue proposte, e ce le scambiamo, quando le idee cessano di essere mie o tue e diventano nostre perché tutti ci mettono la mano. È la compagnia che sceglie, rielabora, corregge, devia, deforma quegli spunti iniziali e ne fa qualcosa di altro, a volte simile all’idea di partenza, altre volte completamente irriconoscibile, tanto che spesso ci chiediamo: “dove viene questo personaggio? Chi ha avuto quest’idea?”. La risposta ovviamente non la troviamo.

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Abbiamo scelto di lavorare così un po’ perché, spesso, nella nostra formazione abbiamo lavorato collettivamente e questa abitudine ci si è scritta dentro con tutti i suoi pregi e i suoi difetti; un po’ perché ci sembra che quattro persone (se riescono a sopravvivere agli scazzi, ai conflitti, alle residenze artistiche, ai Doodle, agli Skype di lavoro, alle discussioni interminabili e alle questioni di principio) possano trovare qualcosa di più interessante, di più sfaccettato, di più sorprendente che una sola. Quando scriviamo, ognuno di noi si ritrova spesso a girare intorno a pochi concetti che in quel momento gli sembrano geniali poi, tutto quello che è uscito da uno di noi, viene portato agli altri; che lo prendono, lo smontano, lo modificano e lo rimontano. Quel che ne esce è contaminato da tanti punti di vista, è colorato dai diversi modi di esprimersi, è modellato dalle diverse intuizioni: è nostro, non è più mio o tuo (e forse non lo è mai stato)."

Claudia Russo

Ermanno Pingitore

Stefano Rocco

Emanuele Cavalcanti

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