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A CARLO, CHE NON C'È PIÙ.

A LUCA, CHE DOPO 20 ANNI È ANCORA IN CARCERE.

TOPI

A VENT'ANNI DAL G8 DI GENOVA

Premio Scenario Periferie 2021

Co-produzione di Campo Teatrale

Con il patrocinio di Amnesty International

 

Creato da Usine Baug

Interpreti: Claudia Russo, Ermanno Pingitore, Stefano Rocco

Luci e tecnica: Emanuele Cavalcanti

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PRESENTAZIONE

Vent’anni fa, una città sul mare, odore di basilico e lacrimogeni, in sottofondo Manu Chao e le esplosioni. Il signor Canepa abita in centro storico, ma in quei giorni di luglio ha altre cose per la testa e se non fosse per i suoni e le grida che entrano dalle finestre non si accorgerebbe nemmeno di quello che accade di fuori. Topi, piccoli e invisibili come fantasmi hanno invaso il palazzo ed ora se ne stanno li a sgranocchiare mele e carote. Bisogna liberarsene e in fretta, prima che arrivino gli ospiti...In « Topi » il fittizio ed il reale si incontrano per raccontare di nuovo il G8 di Genova cercando di offrire una riflessione più ampia di quella veicolata dai media ufficiali. Attraverso testimonianze reali e personaggi inventati, ricostruzioni sonore e trasposizione scenica, vogliamo offrire una molteplicità di prospettive diverse e complementari per rendere la complessità di quei giorni e aprire delle crepe nell’immaginario collettivo.

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"PERCHÉ CERTE FERITE, ANCHE SE BEN NASCOSTE, NON SI RIMARGINANO MAI"

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NOTE DI REGIA

“Nel 2001 avevo solo 12 anni e certe cose ho potuto leggerle, altre ascoltarle, altre solo immaginarle.”

 

TOPI racconta i fatti del G8 di Genova attraverso un dettagliato lavoro di ricerca che ha coinvolto chi quei giorni c’era ma anche chi non c’era e nella testa ha solo frammenti confusi di cosa accadde. Tutti i testi e le testimonianze utilizzate provengono da interviste, archivi storici, documentari e da centinaia di racconti letti e ascoltati. Attraverso il gioco delle metafore e delle doppie immagini, l’aderenza storica si intreccia all’invenzione scenica per raccontare, a modo nostro, una delle ferite più gravi della recente storia italiana. In TOPI realtà e finzione, ricostruzione storica e invenzione scenica procedono parallelamente, come fossero una il riflesso dell’altra. La ricostruzione storica è affidata a due narratori che ripercorrono i fatti di Genova attraverso testimonianze orali, registrazioni e ricostruzioni audio.

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Ma la funzione dei narratori non è solo quella di dare voce alle memorie, essi producono e modellano una storia tutta loro: quella di Sandro Canepa, pura invenzione per raccontare Genova in un altro modo. Il signor Canepa è un’allegoria, una trasposizione nell’immaginario di ciò che potrebbe essere successo e grazie a questa sua lontananza dai fatti permette di addentrarsi nei meccanismi profondi che agivano in essi. I due piani narrativi si contrappongono anche per il tipo di linguaggio adottato: da un lato il fluire della parola per ricostruire memorie e punti di vista, dall’altro il silenzio dell’azione che apre a interpretazioni e letture personali. Chi è in fondo Sandro Canepa? Una rappresentazione del potere? Un uomo qualunque talmente preso dalle sue occupazioni da non rendersi conto di ciò che accade proprio sotto casa sua o un dirigente di polizia mangiato dai topi del rimorso? O forse tutto questo, insieme.

DICONO DI NOI

"Vent’anni. Dopo il G8 di Genova. Per chi c’era e soprattutto per chi non c’era. (...)Topi crea un dispositivo teatrale che unisce un doppio livello di composizione drammaturgica: l’indagine storica e documentaristica con la ricerca di una scrittura scenica che riesce a coniugare il privato e il pubblico, la realtà dei fatti e la manipolazione delle informazioni. Nessun disarmante parallelo fra accadimenti e finzione, a favore di una ricostruzione teatrale, autoriale di una grande ferita del nostro tempo che lo spettacolo fa riesplodere nella sua tragica potenza narrativa, personale e collettiva. Dentro e fuori il teatro, nella piazza della nostra memoria, gli spettatori si ritrovano davanti alla vicenda umana di un interno con vista sul mare che sconfina dentro l’ipocrisia politica di chi ancora si nasconde dall’assunzione di responsabilità. (...)."

Giuria del Premio Scenario(Carlo Mangolini, Fabio Biondi, Cristiana Minasi, Cristina Valenti, Stefano Cipiciani) 

www.associazionescenario.it/progetto/topi/

 

“Una finissima drammaturgia ad orologeria sintonizzata sui fatti del G8 di Genova fa di Topi uno straordinario dispositivo di memoria. Una attitudine che se da un lato utilizza liberamente alcuni elementi del teatro di narrazione e del teatro documento, questi esplodono in una logica teatrale sempre avvincente e mai retorica, che intreccia con ammirevole sapienza l'aderenza storica con l'invenzione scenica. I piani corrono parallelamente l'uno all'altro, quasi fossero sistole e diastole, frutto di una ricerca sul campo rigorosa ma anche di una libertà nel metterla a servizio di una originale proiezione artistica. (...) "

L'Osservatorio critico studentesco coordinato da Fabio Acca

 

“Il progetto (...) rimanda a quei dolorosi eventi non compiendo un’invettiva sterile, ma attraverso una metafora squisitamente teatrale: l’invasione di topi nella casa del signor Canepa. La casa di un perfetto borghese è ricostruita scenicamente attraverso pochissimi ma rilevanti segni teatrali e da un tappeto sonoro significante. (...)La metafora è anche supportata da testimonianze reali, personaggi inventati e ricostruzioni sonore, che offrono al progetto una molteplicità di prospettive diverse.(…)"

Mario Bianchi 

http://www.klpteatro.it/premio-scenario-2021-vincitori-segnalati?fbclid=IwAR3qLvOAplLmevJVRuTHyKAFvWtug7FWvjpb41UYWnZ7SG-2nF-GmdOxOio

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